Diventa necessario misurare e monitorare l’effetto delle azioni annunciate di aziende e organizzazioni per ridurre i gas serra e il loro impatto sul clima e sulla qualità della vita dei cittadini.
Widech è impegnata nella definizione di una metrica di analisi in tempo reale o quasi dell’impatto ambientale.
Le cause sul clima in tutto il mondo sono una tendenza legale crescente. Il motivo? L’inazione di fronte al rischio o le azioni inefficaci per ridurre il danno.
Il numero di contenziosi relativi ai cambiamenti climatici è più che raddoppiato dal 2015, raggiungendo un totale di 2.000 casi registrati in tutto il mondo, spiegano gli esperti di Marsh McLennan, società di servizi professionali leader a livello mondiale nel settore del rischio, della strategia e delle persone nel podcast BRINK.
La maggior parte dei contenziosi (1.426) finora – come riportato nel report Global trends in climate change litigation – è approdato nei tribunali degli Stati Uniti, ma si segnala un incremento di casi negli altri Paesi, compresi quelli nel sud del mondo. Essi sono promossi per lo più da organizzazioni non governative e cittadini contro le grandi aziende fossili, le cosiddette carbon majors ritenute responsabili del cambiamento climatico, a causa del loro business di estrazione e produzione di combustibili fossili.
Di grande rilevanza sono i cosiddetti casi “framework”, cioè contenziosi che chiamano in causa gli impegni dei governi sul clima e sulle politiche energetiche. Un esempio è la storica sentenza del 2018 in Olanda nella disputa Urgenda-Stato olandese, dove i giudici hanno stabilito che il governo deve fare di più per ridurre le emissioni di anidride carbonica, rimarcando così la responsabilità politica dei governanti nel proteggere la salute e la vita stessa dei cittadini.
Spesso si richiede a governi e aziende di adottare standard climatici più severi a diversi livelli (normative nazionali, singoli progetti, filiere industriali). In alcune occasioni si promuove un contenzioso legale contro il climate-washing, cioè la pratica del greenwashing riferita agli obiettivi climatici.
Si tratta a tutti gli effetti di una pratica ingannevole, usata come strategia di marketing da alcune aziende per dimostrare un finto impegno nei confronti dell’ambiente con l’obiettivo di catturare l’attenzione dei consumatori attenti alla sostenibilità, che oggi rappresentano una buona fetta di pubblico. Viene fatto attraverso campagne e messaggi pubblicitari o in qualche caso persino iniziative di responsabilità sociale.
Il punto di vista di Widech SpA
Widech, smart greentech Company attiva nei progetti di sostenibilità e di transizione energetica, è da tempo impegnata – anche grazie alle numerose collaborazioni con Università e Istituti di ricerca – nel definire una metrica di analisi proprietaria che attraverso modelli econometrici e algoritmi misuri in tempo reale o quasi l’impatto ambientale di aziende, organizzazioni e comunità.
La rivoluzione ecologica dell’economia infatti, per arrivare a raggiungere gli obiettivi di contenimento delle emissioni di CO2 e quindi del riscaldamento del pianeta entro 1,5 gradi nei tempi auspicati, dovrà necessariamente basarsi su nuovi modelli di acquisizione dei dati, monitoraggio del clima, i suoi cambiamenti e i conseguenti effetti sulle Comunità con la condivisione della conoscenza e degli obiettivi con tutti gli stakeholders.
La transizione digitale e una nuova green data economy forniranno il terreno su cui confrontarsi sulla qualità del nostro ambiente e sulle azioni correttive che dovranno essere intraprese anche in prossimità del problema per dare vita ad una politica ambientale ristorativa e non compensativa.
Reference: https://bit.ly/3SscdfA